giovedì 17 novembre 2011

Il Paesello ai tempi della crisi






Passo stamani di fronte ad un ristorante del centro storico molto carino, di quelli con il tocco dell'interior designer, con i prezzi medioalti, una vasta cantina, alla porta le vetrofanie(orribili se posso) dei vari riconoscimenti e guide(mi sovvengono "Ristoranti d'Italia", "Foodies"), insomma un posto molto cool, di quelli che puntano sulla qualità.

La cucina, almeno dalla strada, è a vista: ha una finestra molto grande che invita alla curiosità e così ne approfitto.
Sul piano di lavoro fanno bella mostra un paio di cartoni di "Paesello" vino bianco in brick di ottimo rapporto quantità/prezzo(15 litri per 9,50 euro qui).

Dunque: ho bandito il vino in brick per cucinare da casa mia, a furia di menate dei vari cuochi stellati, perchè "quello che usi per cucinare te lo ritrovi nel piatto" e invece i ristorantini alla moda, quelli che si riempiono la bocca di qualità, mi sfumano il mio piatto di pesce da 18/20 euro con del prezioso Paesello bianco?

Sarà la crisi?

3 commenti:

  1. ah, ah, e chissa come sara l'olio se il vino e' "paesello"! So che non lo farai mai, ma la tentazione di chiederti chi e', e' forte.

    RispondiElimina
  2. Qui non te lo direi mai, magari di persona qualche indizio mi scapperà...

    RispondiElimina
  3. Purtroppo la situazione della Cucina Italiana si va fortemente deteriorando, vuoi per i costi della materia prima vuoi per il costo del personale;a torto poi ci si mette anche qualche guida che magari ha inserito "Il locale" nella sua cerchia per motivi che vanno aldilà della qualità ma per altre situazioni che tu conosci.Anche qui complimenti per l'ottimo occhio ai particolari, penso di aver conosciuto una persona che veramente apprezza la cucina di qualità che non si fa prendere dalle smanie dell'apparire ma che osserva e ricerca il concreto più che il medio e costoso effimero

    RispondiElimina