domenica 20 novembre 2011

Si cucina, non si scalda




Sabato sera ore 20. Non ci riduciamo mai all'ultimo momento, quando possiamo mangiare fuori prenotiamo sempre per tempo, ma stasera è andata così: passeggiamo per la città cerando di farci venire in mente un posto dove mangiare bene senza spendere una cifra, ma tutti i posti che ci vengono in mente sono pieni: siamo dalle parti di Piazza della Palma...e se andassimo a "la 16?". Solitamente lo scartiamo, perchè siamo sempre di fretta(e lì cucinano, non scaldano), ma stasera no: il locale avrà forse 20 coperti(di più in estate, sulla piazza) ed è semivuoto, ci fanno compagnia due signori over 70 seduti al tavolo all'ingresso. L'atmosfera è molto diversa da quella fashion del ristorante/wine bar di fronte, con il grande bancone di aperitivi e le pareti bianche, ma la cosa non ci dispiace affatto, anzi.
La signora Manila che si occupa della sala ci fa accomodare ad un tavolo ben apparecchiato(tovaglie candide, sottopiatti, belle posate) e ci porta subito il menù; l'ambiente è piccolo ma curato con i muri di mattoncini a vista e centinaia di bottiglie alle pareti, la proposta è molto varia, con preparazioni sia di carne che di pesce e un'attenzione estrema alla materia prima, che si evince già dalla lettura.
Estremamente interessante la proposta del menù "Euro" con la possibilità di scegliere due piatti da un menù più ristretto, ma comunque valido, a 23 euro a persona, compreso coperto, pane(buonissimo), fettunta con olio nuovo, acqua e un calice di Morellino o Vermentino.
Scegliamo quest'ultima opzione e ordiniamo un piatto di formaggi dell'Amiata con miele, uva passa, pinoli e menta e una tartara di vitella come antipasti e due tagliatelle al ragù bianco di vitello come primi. Ci vengono serviti due calici di Morellino di un'azienda che mi piace particolarmente(Celestina Fè) insieme a due fettunte con l'olio nuovo(pane intinto nell'olio, come si dovrebbe) e in un tempo ragionevole arrivano gli antipasti: si nota una certa attenzione alla preparazione anche estetica del piatto, ma il gusto non è certo da meno, ottima la scelta dei formaggi, affatto scontata, e deliziosa la tartara, merito sicuramente della scelta della materia prima.
C'è spazio per un po' di conversazione, per farci spiegare da Manila a cosa serve il gadget sul tavolo(non ve lo dico, dovete indovinare quando andate) e Bruno manda in tavola le tagliatelle al ragù bianco:  le due componenti si amalgamano benissimo anche se alla fine le tagliatelle la spuntano, la sfoglia è larga, ruvida e non troppo sottile, deliziose.
Chiusura con frutta al forno con caramello(ci andrebbe anche la panna che noi abbiamo omesso, ma voi mettetela) e una crema inglese espressa(arriva bollente) con sfoglie da inzuppare: non i soliti dolci, anche se forse un gradino sotto al resto della cena.
A memoria la miglior cucina provata per ora a Grosseto(me ne mancano alcune), da evitare solo per chi vuol riempirsi la panza e per chi ha fretta(per loro ci sono altre alternative).
Per chi vuole risparmiare c'è il menù "Euro", per chi non ha problemi di budget una vasta carta da cui scegliere, per tutti un servizio cortese e mai invadente(semmai il contrario).
Un'ultima nota sulla carta dei vini: particolarmente ampia, con predominanza di prodotti di alta gamma e disponibilità di alcune vecchie annate, presenta ricarichi un po' sopra la media, avrebbe bisogno "forse" di esser riscritta.

P.S. Prima di uscire sono andato a stringere la mano a Bruno in cucina...di Paesello in brick nemmeno l'ombra.


Ristorante "La 16"
Via Colombo 13(Piazza della Palma)
Grosseto
Tel. 346.0521069
www.la16ristorante.com

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