martedì 24 maggio 2011

Consigli non richiesti

 



Torno, credo per l'ultima volta, sull'argomento Maremma Wine Shire 2011 con una breve serie di consigli e spunti per le prossime iniziative del progetto e per la prossima edizione 2012.
Non ho titoli per farlo e nessuno me ne ha chiesti, ma, come diceva uno ganzo,"libertà è partecipazione".
  • Carta: i cataloghi patinati e le pubblicazioni fotografiche sono belle, oltre che costose e poco ecocompatibili,ma doversele portare in giro per una fiera enologica, seppur riforniti di sporta, è pesante e scomodo. Ci si potrebbe limitare allo stretto indispensabile, una cartina delle postazioni o, meglio ancora, un piccolo quaderno con elencate aziende e vini presentati con lo spazio per annotazioni.
  • Degustazioni: nonostante gli sforzi dei giorni precedenti non sono riuscito a sapere quali fossero le degustazioni guidate in programma. Meglio così perchè la sala degustazioni era proprio sotto una vetrata con il sole a picco, improponibile. Per la scelta delle degustazioni meglio seguire criteri logici(il Ciliegiolo in purezza, l'Alicante, la zona di Manciano, i vini del Giglio etc) piuttosto che criteri da par condicio(6 Morellino a estrazione sempre che non siano stati estratti anche lo scorso anno...).
  • Postazioni: sarebbe preferibile posizionare le aziende con un qualche criterio(quello alfabetico di solito funziona). Il random non è un criterio efficiente, di solito.
  • Postazioni II: non è obbligatorio partecipare alla Fiere, ma se uno lo fa deve presidiare il banco di assaggio per tutta la durata della manifestazione(funzioni fisiologiche a parte). L'organizzazione potrebbe fornire una task force di volontari/sommelier/hostess che, pagando, sostituiscano i produttori per brevi o lunghi periodi.
  • Acqua: non di solo vino vive l'uomo, specie se ci sono 30°. Le bottiglie in giro sono poche e gli espositori tendono a nasconderle per chissà quale futura evenienza.
  • Animali: dite quel che volete, ma i cani che girellano liberi per una fiera non si possono proprio vedere. E pazienza se il barboncino della Contessa soffre la solitudine.
  • Internet: ormai l'hanno inventato e far finta che non esista è tremendamente out o eccessivamente snob. Bene allora la creazione del sito e del blog anche se da qui a dire di averne compreso lo spirito ce ne corre. E pensare che uno dei migliori blogger italiani è un produttore/espositore di Maremma Wine Shire.
  • Internet II: esiste da qualche tempo questa nuova figura, difficilmente inquadrabile, a metà tra il giornalista e l'appassionato, diciamo un appassionato che scrive. Talvolta ha un pubblico molto vasto, quasi sempre ha un pubblico molto qualificato(gente che poi il vino lo compra davvero e in quantità, per intenderci). E' vero che difficilmente ripeterà il comunicato stampa che gli avrete inviato in copia, è vero che spesso vi muoverà delle critiche e vi romperà le p***e. Ma se manifestazioni più radicate e blasonate di MWS lo considera,e lo coccola, alla stregua di un giornalista, un motivo ci sarà...

lunedì 23 maggio 2011

Chi si loda...








“Di questo passo la Maremma diventerà la capitale dell’enogastronomia nel mondo”. Questo è il commento del presidente della Camera di commercio di Grosseto Giovanni Lamioni riferendosi al successo di Maremma Wine Shire 2011.

E' vero che in queste giornate di campagna elettorale siamo abituati a sentire un po' di tutto, ma devo dire che nonostante ciò questa dichiarazione, riportata sul blog della manifestazione, mi ha colpito.

Mi ha colpito innanzitutto perchè a MWS ci sono stato, come semplice visitatore pagante(e non avrei potuto fare altrimenti), domenica mattina, e mi sono trattenuto anche un paio d'ore per cercare di farmi un'idea.
Ho visto due realtà diverse, molto diverse.
Da una parte gli spazi espositivi dedicati al pubblico indistinto con numerosi banchi di assaggio abbandonati per ore dagli espositori, temperature in alcuni casi insopportabili, bicchieri inadatti, vini bianchi conservati fuori dal ghiaccio, bottiglie d'acqua introvabili e chissà cos'altro che non ho notato.
La risposta del pubblico era evidente, i meno motivati avevano preferito una giornata al mare(visto il clima), mentre i più curiosi, me compreso, si sono presto scoraggiati(sul taccuino ho solo 11 assaggi...).
Dall'altra parte invece ho avuto modo invece di sbirciare la nuova sezione B2B(business to business) dove i produttori incontravano gli operatori della distribuzione e del commercio(stranieri in particolare): saloni affollati, servizio ben strutturato e un clima, lì sì, da fiera vera e propria(anche se si preferirebbe che lo si chiamasse Salone).
La sensazione netta è che gli sforzi degli organizzatori si siano indirizzati, più o meno esplicitamente, verso questa seconda componente, mentre la parte "popolare" della manifestazione sia stata trascurata o per scelta o per limitatezza di tempo/risorse.
Niente di male, anzi, sarebbe auspicabile però che il progetto, dopo questi due primi anni di rodaggio, scegliesse quale identità veicolare, a chi si vuol rivolgere, definendo una formula, quanto più originale e attraente, che possa ottimizzare le risorse: una fiera generalista rivolta ad un vasto pubblico, senza chiari elementi di originalità, posizionata in coda a decine di eventi simili e in una stagione poco favorevole rischia di essere pressochè inutile.
D'altronde se ci si presenta con lo slogan "i nuovi protagonisti della Toscana" non ci si può esimere dal comunicare perchè e in cosa si è nuovi.
La via, probabilmente, è già scritta nei numeri: nel numero dei visitatori paganti, in rapporto ad altri eventi simili e alla precedente edizione, e nel numero di contatti commerciali imbastiti o finalizzati in questi tre giorni, nei costi di una manifestazione del genere e nei ricavi che genera o genererà.

Ma per questo ci sono i produttori, che sono prima di tutto imprenditori,  a cui non piace sperperare tempo e risorse.

Per i proclami invece, sapete già a chi rivolgervi.

domenica 22 maggio 2011

Bicchieri roventi






Prime impressioni a caldo, ma poi come, su MAREMMA WINE SHIRE manifestazione di promozione del comparto enologico della Provincia di Grosseto, giunta alla seconda edizione.
L'ambientazione resta quella dello scorso anno, presso GROSSETO FIERE, a Braccagni, parcheggio comodo e gratuito, a pochi metri dall'uscita dell'Aurelia, nulla da eccepire.
Chi aziona i meccanismi del meteo non sembra avere in simpatia questo evento e così dopo l'autentica alluvione dello scorso anno, è riuscito ad essere ancora più crudele: 30° al'ombra e un sole cocente che deviano sulle spiagge  i visitatori meno motivati(a occhio non pochi) e innalzano spaventosamente le temperature dei locali che, sebbene dotati di condizionamento, rischiano di trasformarsi in fornaci(tutta la mia solidarietà ai ragazzi di Ampeleia costretti sotto una vetrata con il sole a picco).
Il colpo d'occhio all'ingresso è buono, è rappresentata quasi tutta la produzione della Maremma grossetana e c'è l'imbarazzo della scelta: passeggiando tra i banchi si iniziano però a notare le prime pecche, frutto, credo, di inesperienza. Sono infatti numerosi i banchi d'assaggio lasciati incustoditi per tutta la mattinata, segno, forse, di una partecipazione poco motivata all'evento(in questo caso per l'azienda l'effetto è quello di un boomerang, sarebbe stato forse preferibile non partecipare affatto), mentre altre aziende presentano i vini a temperature grossolanamente sbagliate con bottiglie di bianco a temperatura ambiente e al contempo si perdono le tracce delle bottiglie d'acqua, spesso nascoste, che invece sono utilissime sia per sciacquare i bicchieri che per togliersi la sete.
Anche il capitolo bicchieri, nella foto, mostra luci e ombre: molto gradito come omaggio(a fronte di soli 7 euro di ingresso) ha la caratteristica di essere molto, troppo, piccolo e sebbene molto carino da esporre sulla credenza, non permette certo un'adeguata degustazione.
Meglio, decisamente meglio, il capitolo vino dove cattura l'attenzione la svolta "naturalista" di Poggio Argentiera dove il vino simbolo, per me, della Maremma grossetana, il Capatosta, abbandona, in parte nel 2008, del tutto nel 2009, la barrique(come preannunciato) in favore di legni meno invadenti: la bevibilità ne guadagna esponenzialmente e anche la piacevolezza, tanto che risulta difficile non finire il bicchiere. Per chi riuscirà a superare lo shock cromatico, il 2009 complice anche l'annata è irriconoscibile alla vista, si prospettano grandi soddisfazioni. Note positive anche per Ciliegiolo Vallerana Alta, già recensito, che in questo ulteriore affinamento in bottiglia ha digerito ancor meglio l'apporto dei legni.
Si sta muovendo in questa direzione, seppur con più cautela, anche Ampeleia con vini meno "lavorati", ma che comunque mantengono la complessità che rimane la spina dorsale del progetto: di certo i vini più "mediterranei" della zona, bevibilità a ottimi livelli sin da adesso per il Kepos 2008, mentre all'Ampeleia 2007 si potrà concedere tranquillamente ancora un po' di riposo.
Ottimo il lavoro anche di Salustri con il Marleo 2009 che chiede un po' di pazienza, mostrando ancora un tannino d'attacco, mentre il Grotte Rosse e il Santa Marta 2008 si confermano ai vertici della denominazione Montecucco Sangiovese.
Un'ultima nota su un'azienda di cui ho spesso apprezzato la produzione, Poggio Nibbiale, che seppur con una diversa chiave stilistica, realizza un Morellino base e un Morellino Riserva di estrema piacevolezza e con un rapporto qualità/prezzo estremamente conveniente.
Queste le mie impressioni, tornerò comunque sull'argomento Maremma Wine Shire a brevissimo, visto che offre diversi spunti di riflessione.

lunedì 16 maggio 2011

L'ho fatto di nuovo




Sarà che qui ho cenato la prima volta con mia moglie, sarà per l'ambiente finto newyorkese, fatto sta che ogni volta che mi ritrovo nel centro di Roma all'ora di pranzo, soprattutto di domenica, quando moltissimi sono chiusi, mi capita di sedermi ai tavoli di Gusto, sezione Osteria.
C'è qualcosa di irrazionale in questo, un'attrazione atavica, perchè qui io ho sempre mangiato così e così spendendo comunque troppo.

E così è andata anche l'ultima volta, domenica scorsa, quando ho mangiato la seconda peggior amatriciana che la mia memoria ricordi(nella peggiore, a poche decine di metri di distanza, avevano messo la panna), un onesto piatto di roast beef , patate arrosto mal riscaldate, una torta di ricotta e visciole e una crostata, apprezzabili, e un rosso della casa, che vorrei andare a casa dei proprietari per vedere se se lo bevono davvero a casa loro...tutto per la modica cifra di 55 euro, quando la sera precedente con 5 euro in più qualcunaltro ci aveva deliziato e splendidamente dissetato.

Dicono sia colpa del fatto che siamo nel centro di Roma.
Ma perchè qui è impossibile far rinvenire a modo dei maccheroncini precotti, in modo che assumano di nuovo, più o meno, la forma originale?
Lo sembra, perchè i miei maccheroncini non li avrebbe riconosciuti neanche la madre tanto erano acciaccati.

E poi non se ne può più di trucchetti ingrassaconto come il pane buono, ma non richiesto, a 2 euro a persona o l'acqua del rubinetto(naturizzata s'intende, ma a Roma l'acqua del rubinetto è buonissima così com'è) a 2 euro e 50.

Non guardate me che forse ci cascherò ancora, voi, se potete, cercate un'alternativa o perlomeno evitate di trovarvi al centro di Roma, affamati di domenica, a meno che non vogliate fare colpo sulla donna che avete davanti, visto che per me ha funzionato.

domenica 15 maggio 2011

Una sera, non per caso, ad Albano...



"Qui non si capita per caso".
Così ci accoglie Alessandro, proprietario e anima, insieme alla moglie Sabrina, del "Trama Tannica" di Albano Laziale(laziale, ahimè, come lui, mi dicono).
Effettivamente imbattersi in questo locale grande la metà del salotto dei miei(e non sono figlio di Donald Trump) non è facile, tanto che anche noi ci arriviamo su indicazione di una guida(Osterie d'Italia 2011 di Slow Food), alla ricerca di un posto tranquillo, lontano dal caos dopo una giornata romana e di un po' di attenzioni.
Scommessa vinta.
Il locale è molto accogliente, ai limiti dell'eleganza, con luci soffuse e toni scuri; a pochi centimetri la cucina da cui entrano ed escono, alternandosi, Alessandro e Sabrina: due fuochi e un bollitore da cui salta fuori un estratto della cucina laziale, fondato sulla qualità della spesa e ravvivato dall'estro del cuoco.
Se questa è l'anima del Trama Tannica, diverse sono le sue declinazioni: si rifugia qui chi cerca un vero aperitivo, con una buona scelta di etichette e assaggi gustosi(salumi e formaggi selezionatissimi e creazioni varie della cucina), ma anche chi vuol decisamente cenare, attingendo dal menù declamato da Sabrina.
Da questo scegliamo carciofi alla romana, teneri e gustosi, con lardo di Patanegra ed un'anteprima della caponata di melanzane con ricotta salata di Sabrina, deliziosa nonostante la stagione delle melanzane sia ancora agli albori.

L'elenco dei primi si basa quasi esclusivamente sulla "Gricia" declinata in numerose varianti tra cui abbiamo assaggiato quella dell'orto con degli asparagi piccoli e profumati, mentre ci hanno incuriosito, e affascinato, i "tonnarelli della Trama" con tonno di Cetara, cipolla di Tropea, capperi di Pantelleria e olive di Itri: la cottura, a mo' di risotto, crea un sugo cremoso e avvolgente elargito in quantità imbarazzante, che spinge persino alla scarpetta , tanto appetitoso da non farci notare come il tonnarello si fosse tramutato in spaghetto.
Dalla cucina, gentile omaggio, arriva su tutti i tavoli un assaggio di risotto nero con il sugo della coda: il piatto è frutto di estro e ricerca e anche l'improbabile aggiunta estemporanea di buccia di limone e cacao non fa che aumentare la complessità del gusto. Un piatto non per tutti i palati, ma sicuramente da provare.
Rimandiamo alla prossima visita l'assaggio dei secondi, anche se posso anticipare che viene passato in rassegna tutto il quinto quarto, con l'aggiunta di abbacchio, in diverse varianti, e di montone.
Il merito dei dolci, invece, è tutto di Sabrina e se i più tradizionalisti gradiranno sicuramente le ciambelline al vino, i più golosi impazziranno per il tiramisù espresso(anche nella versione primaverile con le fragole).
Da bere un'ampia lista dei vini, anche con etichette importanti, ma il mio consiglio è quello di restare in zona con i vini "della casa": una Malvasia Puntinata in purezza meravigliosa(conoscevo questo vitigno solo nella versione dolce) e un validissimo Cesanese del Piglio.
Solo un piccolo appunto patriottico alla lista dei vini, l'assenza praticamente assoluta di vini maremmani con il solo Morellino base de "Le Pupille", proposto tra l'altro ad un prezzo molto poco concorrenziale.
A corredo di quanto mangiato e bevuto, la disponibilità e la simpatia dei titolari saranno sicuramente gradite, in abbinamento alla leggerezza del conto, nel nostro caso 30 euro a testa(antipasto, primo, dolce, acqua, vino e caffè), compreso lo scontrino.
Un posto dove non si capita per caso, ma soprattutto dove non si torna per caso.


TRAMA TANNICA
Via Andrea Costa, 15
Albano Laziale
Tel. 06.9321625

venerdì 13 maggio 2011

Tu vuo fa l'americano...







Come saprete, ma non è indispensabile, dal 21 al 23 maggio si svolgerà a Braccagni “Maremmawineshire”(auanagana) l’esposizione universale, più o meno, dei vini prodotti nella Provincia di Grosseto, organizzata per il secondo anno dalla Camera di Commercio locale.

Come avviene per eventi del genere, ho inviato una mail all’organizzazione richiedendo cortesemente l’accredito stampa(anche noi poveri blogger siamo, talvolta, assurti a tale rango) e soprattutto materiale relativo all’evento(calendario, eventi correlati etc), informazioni non disponibili sul manifesto e sul blog della manifestazione.
Mi hanno risposto, con estrema celerità, che mi sarei potuto accreditare all’ingresso presentando “un suo biglietto”.
Andrà bene un biglietto del treno?
Viaggio con l’abbonamento, ma un biglietto lo rimedio.
O forse si riferiscono al mio biglietto da visita?
Cavolo non ce l’ho!!!
Come ho fatto a non pensarci prima, sono un blogger senza biglietto da visita, devo correre subito a procurarmene uno.
O forse faccio prima a pagare i 7 euro di biglietto?
Nel frattempo ricevo una seconda mail: per l'accredito sarà sufficiente presentare il tesserino di iscrizione all'Ordine oppure una presentazione su carta intestata firmata dal caporedattore...ok, ho capito, vado a rompere il salvadanaio.
In allegato anche il materiale sulla manifestazione: la solita locandina, il solito comunicato stampa, un intervento in burocratese del Presidente della Camera di Commercio da cui apprendo che la caccia sarebbe uno sport e un accenno ad una lodevole iniziativa di beneficienza.
Nessun accenno a laboratori, incontri coi produttori, degustazioni particolari, verticali, orizzontali, diagonali, non ci saranno o non è dato saperlo?
Intanto apprendo che Maremma Wine Shire approderà a New York. Mi sarei aspettato il Kansas City.

venerdì 6 maggio 2011

Obbiettivo 100.000



Fine settimana molto intenso per chi, alle chiacchiere internettiane, preferisse assaggiare del vino(buono o meno buono si stabilirà poi) o ambisse a scrivere al più presto su Dr.Wine.
Si inizia oggi stesso, fino a domenica 8, al ristorante Chichibio, a pochi metri dall'uscita di Firenze Certosa, con la degustazione "Centovini d'Italia" organizzata dalla Vinoteca al Chianti: i vini in realtà sono ormai diventati più di 300, tutti ottenuti da vitigni autoctoni(il termine è abusato ma non mi sovviene un sinonimo), tutti degustabili e, inoltre, acquistabili in loco con uno sconto del 10% sul listino.

Spostandoci verso ovest, Lucca ospita, nei giorni di sabato e domenica, la manifestazione "Anteprima Vini della Costa Toscana" che presenta il meglio della produzione costiera toscana: oltre 80 produttori presenteranno i prodotti in commercio oltre a numerose anteprime con la possibilità, anche in questo caso, di acquistare direttamente i prodotti degustati.
In questo caso, oltre alla classica degustazione, si segnalano numerose iniziative collaterali che vanno dalla presentazione di una selezione di vini del Rodano, alla possibilità di presentare il proprio vino del cuore, armati di due bottiglie e un po' di faccia tosta(qui l'elenco completo dei laboratori disponibili).
Ingresso aperto a tutti con biglietto di ingresso di 15 euro(gratuito per operatori del settore e stampa).

La fatica, si fa per dire, si conclude lunedì 9 a Follonica(GR), presso i bagni Oasi, dove Gianpaolo Paglia, per l'occasione in veste di distributore, ha organizzato una degustazione di oltre 150 etichette proposte dalla sua azienda in collaborazione con Le Caves de Pyrene e Sarzi Amadè.
Un'eccellente occasione per ottenere un punto di vista sensibilmente diverso sulla produzione italiana e francese: ad accompagnare il tutto la cucina dell'Oasi sostenuta, passatemi l'eufemismo, da Domenico Pichini del Tufo Allegro di Pitigliano, Massimiliano Ceregia del Votapentole di Castiglione della Pescaia e Luciano Zazzeri del ristorante la Pineta di Marina di Bibbona.
Sicuramente un'evento unico per la provincia di Grosseto.
L'ingresso in questo caso è riservato agli operatori del settore, ma qualora vi sentiate tali(osate pure) potete chiedere ospitalità inviando una mail a Gianpaolo(che è vero che è impegnato a Lucca, ma ha risorse infinite).