Torno, credo per l'ultima volta, sull'argomento Maremma Wine Shire 2011 con una breve serie di consigli e spunti per le prossime iniziative del progetto e per la prossima edizione 2012.
Non ho titoli per farlo e nessuno me ne ha chiesti, ma, come diceva uno ganzo,"libertà è partecipazione".
- Carta: i cataloghi patinati e le pubblicazioni fotografiche sono belle, oltre che costose e poco ecocompatibili,ma doversele portare in giro per una fiera enologica, seppur riforniti di sporta, è pesante e scomodo. Ci si potrebbe limitare allo stretto indispensabile, una cartina delle postazioni o, meglio ancora, un piccolo quaderno con elencate aziende e vini presentati con lo spazio per annotazioni.
- Degustazioni: nonostante gli sforzi dei giorni precedenti non sono riuscito a sapere quali fossero le degustazioni guidate in programma. Meglio così perchè la sala degustazioni era proprio sotto una vetrata con il sole a picco, improponibile. Per la scelta delle degustazioni meglio seguire criteri logici(il Ciliegiolo in purezza, l'Alicante, la zona di Manciano, i vini del Giglio etc) piuttosto che criteri da par condicio(6 Morellino a estrazione sempre che non siano stati estratti anche lo scorso anno...).
- Postazioni: sarebbe preferibile posizionare le aziende con un qualche criterio(quello alfabetico di solito funziona). Il random non è un criterio efficiente, di solito.
- Postazioni II: non è obbligatorio partecipare alla Fiere, ma se uno lo fa deve presidiare il banco di assaggio per tutta la durata della manifestazione(funzioni fisiologiche a parte). L'organizzazione potrebbe fornire una task force di volontari/sommelier/hostess che, pagando, sostituiscano i produttori per brevi o lunghi periodi.
- Acqua: non di solo vino vive l'uomo, specie se ci sono 30°. Le bottiglie in giro sono poche e gli espositori tendono a nasconderle per chissà quale futura evenienza.
- Animali: dite quel che volete, ma i cani che girellano liberi per una fiera non si possono proprio vedere. E pazienza se il barboncino della Contessa soffre la solitudine.
- Internet: ormai l'hanno inventato e far finta che non esista è tremendamente out o eccessivamente snob. Bene allora la creazione del sito e del blog anche se da qui a dire di averne compreso lo spirito ce ne corre. E pensare che uno dei migliori blogger italiani è un produttore/espositore di Maremma Wine Shire.
- Internet II: esiste da qualche tempo questa nuova figura, difficilmente inquadrabile, a metà tra il giornalista e l'appassionato, diciamo un appassionato che scrive. Talvolta ha un pubblico molto vasto, quasi sempre ha un pubblico molto qualificato(gente che poi il vino lo compra davvero e in quantità, per intenderci). E' vero che difficilmente ripeterà il comunicato stampa che gli avrete inviato in copia, è vero che spesso vi muoverà delle critiche e vi romperà le p***e. Ma se manifestazioni più radicate e blasonate di MWS lo considera,e lo coccola, alla stregua di un giornalista, un motivo ci sarà...