mercoledì 14 settembre 2011

La terra è bassa



Prendo spunto dai commenti di Nic Marsel su questo post odierno di Intravino: per farvela breve il commentatore sottolinea la tendenza a mitizzare la campagna e la vita contadina da parte di una fetta della popolazione che in realtà non ha esperienza diretta della campagna e che invece la ricerca in un piatto o in un bicchiere.
Nic paragona noi novelli bucolici(ebbene sì mi ci metto anch'io) a quei signori che alla fine degli anni '60, seduti al Bar Casablanca erano talmente affascinati dagli operai che volevano essere uno di loro(ma si guardavano bene dal farlo).

Pur non essendo nato in città, non posso vantare alcuna esperienza significativa in campagna, non mi sono mai sporcato le mani per intendersi, e forse proprio per questo, quel mondo mi affascina: alcuni di quelli che nella mia infanzia anni '80 erano solo dei "villani", sono diventati prima "imprenditori agricoli" e adesso che si stanno riconvertendo al "contadino", una qualifica molto più bio, sembrano aver fatto la scelta giusta, specialmente se confrontati a migliaia di "dottori" precari o disoccupati.

Probabilmente Nic ha ragione, la terra è bassa e di bucolico c'è poco, tanto che molti novelli agricoltori, con annesso agriturismo con piscina, si stanno scontrando, o si scontreranno presto con la dura realtà fatta di rate di mutui da pagare, di vini sopravvalutati e di contributi GSE in via d'estinzione(ci mancava solo il fotovoltaico a rovinare le campagne).

L'impressione, e parlo soprattutto per la mia esperienza, è che gran parte degli altri ambiti lavorativi si siano rivelati, in questi anni, talmente alienanti, inutili e deludenti che la reazione spontanea sia stata quella del ritorno alla forma di produzione primordiale, l'agricoltura.
Con la brutta aria che tira in giro, con l'attuale quadro economico/finanziario non mi meraviglierei che questa tendenza fosse in ulteriore espansione.

Ha ragione Nic Marsel, la terra è tremendamente bassa, ma tutto il resto sembra sprofondare.

3 commenti:

  1. ti posso confermare che la tendenza è in crescita, se pur lenta.
    Proprio in questi giorni ne sto leggendo molto, ma è già qualche anno che "spulciando" per il web leggo di esperienze di Decrescita cioè di ritorno alle esigenze primarie e ne ho scritto qualcosa sul mio bloggettino, giusto per dare l'input a documentarsi.
    Bei post che scrivi, mi piacciono molto!
    Riccardo.

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  2. Grazie per i complimenti, effettivamente la tendenza è in crescita e le esperienze di chi ce l'ha fatta sembrano incoraggianti. Proprio ieri, su consiglio di un amico, ho ordinato due libri di Simone Perotti che dovrebbero occuparsi proprio di questo.

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  3. A quelli che hanno questa tendenza e non conoscono la campagna però consiglierei, fra il serio ed il faceto, di leggersi il racconto "Un Viaggio con le mucche", nel vecchio libro "Marcovaldo" di Italo Calvino.

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