lunedì 3 ottobre 2011

Alloctono sarai te!




La caccia all'autoctono vi ha stancato? Non ne potete più dei talebanismi del momento?

Bene, se il Vermentino e l'Ansonica non vi bastano, ma ce ne sono di ottimi, vi farà piacere sapere che in Maremma, nella zona a sud del capoluogo, soprattutto, si producono ottimi vini da uve sauvignon.

Ne produce una buona versione Antonio Camillo, braccio armato di Poggio Argentiera, che da qualche anno imbottiglia con il suo nome anche due ciliegioli pregevoli(Principio, più immediato, e Vallerana Alta, più etereo ed elegante, Eccellenza della Guida l'Espresso nell'ultima versione).
Per "Alture", questo il nome in etichetta, si utilizzano uve provenienti da una vigna vicino Pitigliano e quello che ne esce, nella versione 2010,  è un vino tagliente, di ottima bevibilità e con una predominanza delle note di pompelmo, sia al naso che, soprattutto in bocca. Un vino, a mio avviso, più adatto ad accompagnare la cucina di mare, magari anche la più corposa(penso al pesce azzurro) piuttosto che per un aperitivo, dove acidità e finale "amaro", di pompelmo appunto, risulterebbero meno bilanciate. L'assaggio a  qualche mese di distanza potrebbe riservare sorprese, comunque.

Scendendo da Pitigliano verso il mare, si incontra l'altra cantina che ha fatto conoscere il sauvignon Maremmano: Montauto.
Qui i vini prodotti con questo vitigno internazionale sono addirittura due: il Gessaia, da vigne recenti, delicato di note floreali e agrumate, tipiche, asciutto, diretto come il terreno che lo produce. Si avverte in questo vino, soprattutto nel finale, una maggiore sapidità rispetto all'Alture, verosimilmente dovuta alla maggiore vicinanza con il Tirreno.
Stessa nota salina che si ritrova nell'"ENOS I", proveniente da vecchie vigne(relativamente, 15 anni) e destinato ad altri traguardi sia qualitativi che evolutivi(assaggiato uno strepitoso 2006, ormai credo esaurito in cantina): un vino di ottima complessità ed eleganza che rappresenta un'altra sfaccettatura della Maremma grossetana, visto che non si vive di solo Sangiovese e Vermentino(ci sono l'Ansonica, il Ciliegiolo etc etc etc).

La mia esperienza si ferma qui, ma aspetto fiducioso indicazioni di altri produttori che si cimentino con questo vitigno, sono proprio curioso.


P.S. Perdonerete lo spot involontario per Esselunga. La campagna pubblicitaria era molto carina, il Sig. Caprotti mi è molto simpatico e il fatto che non possiamo avere un supermercato Esselunga nel raggio di 150 km mi fa molto schifo.

1 commento:

  1. Infatti, e devo dire che Pitigliano e la sua zona sono territori di grandissima potenzialita', ancora quasi tutta da esprimere. Per me forse la zona toscana piu' sottovalutata

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