domenica 16 gennaio 2011

Via degli Aldobrandeschi, il civico indovinatelo voi...



Ancora scottato dall'esperienza di Capodanno(post precedente) stavolta decido di andare sul sicuro e, al ritorno in Maremma, in una tiepida serata di Gennaio(incredibile eh...) prenoto "Al Numero 9" a pochissimi passi da Piazza Dante. Oddio prenoto, in realtà chiamo alle 20 e dieci minuti siamo già seduti al tavolo con la promessa di lasciarlo libero per le 22.
Proprio l'orario è la prima caratteristica di questo locale, si apre a mezzogiorno e si chiude a mezzanotte, l'esatto contrario dell'Imperiale dei bei(o bui) tempi: in questo arco di tempo si passa per un pranzo veloce o per una merenda, per festeggiare qualcosa(il primo compleanno di Lorenzo per esempio) o per una cenetta romantica e se non si vuol titar tardi a tavola si trova un posto per sedersi.
Il locale è decisamente piccolo, ma non si ha mai l'idea di esser scomodi; si sentono sì i discorsi del vicino di tavolo esuberante, ma tutto contribuisce a creare il calore del ristorante, insieme all'arredamento in arte povera, che pur sempre arte è, e alle luci soffuse.
Appena seduti arrivano i menù e la carta dei vini, accompagnati da qualche carota da sgranocchiare nell'attesa e una bottiglia d'acqua fresca; il menù vero, in realtà, è scritto sulla grande lavagna sopra al bancone e cambia quotidianamente presentando una ventina di piatti diversi, mentre in carta si trovano i classici.
Dalla lavagna, aiutati da una vista da record, scegliamo un tris di cinghiale(salsiccia, salamino e lonzino squisiti e abbondanti) e l'intramontabile crostone al lardo di Colonnata, più saporito e scioglievole di qualsiasi Lindor.
Saltiamo direttamente al secondo dove affrontiamo un filetto di maiale alla griglia, cotto ottimamente, è un medaglione di maiale all'arancia con patate arrosto "sabbiose" di contorno.
Tutto molto buono e, vista la quantità abbastanza esigua del secondo, decidiamo di concederci anche un dolce, con una Zuppa Inglese casalinga degna di nota e una gustosa torta di carote e mandorle.
La lista dei vini è abbastanza smilza e riporta principalmente prodotti del territorio, Morellino e Montecucco, in altra occasione ho bevuto un Ciliegiolo notevole, il Tarconte, che purtroppo stavolta è esaurito: ricarichi comunque più che onesti.
Se proprio vogliamo trovare un difetto, che non è certo il conto di 50 euro in due con regolare scontrino tra l'altro, direi che la presentazione dei piatti è sicuramente migliorabile, d'altronde anche l'occhio vuole la sua parte. 
All'interno delle Mura Medicee, un indirizzo da segnare sicuramente.

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