martedì 7 settembre 2010

Ci vuole il legno, per fare l'acqua...



A partire da oggi, presso i tre punti vendita IKEA dell'hinterland milanese sono stati attivati altrettanti chioschi di erogazione di acqua purificata, rinfrescata e eventualmente gassata a vantaggio dei possessori di Family Card IKEA(gratuita).
I "fortunati" potranno prelevare sino a 36 litri al giorno, per ogni tessera, soddisfacendo così i bisogni della famiglia, con un risparmio medio annuo, stimato dalla stessa azienda di 300 euro per famiglia.

Ma l'acqua non è un bene primario, un elemento fondamentale, il simbolo di ciò che dovrebbe essere pubblico e gratuito?

Vista la situazione nella nostra città, ad esempio, non sembrerebbe proprio questa la strada: chioschi del genere non esistono(ce ne sono in altre città) e le fontanelle sono più rare del Panda Gigante(vedi post precedente), l'acqua diventa così una merce rara da acquistare al supermercato(con inquinamento atmosferico, rifiuti e decine di euro di spesa) o un pezzo di gioielleria da reperire al bar in preziose bottiglie da 1/2 litro a 1 euro(ma si arriva tranquillamente anche a 1,50 euro).

Ma non sarà che gli interessi di questi soggetti sono più importanti della nostra sete?

Se volete potete chiedere a fiora@fiora.it

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