venerdì 13 agosto 2010

Le strade del vino



Girovagando per i blog, ma anche frequentando corsi e degustazioni, sento spesso dissertare sulle diverse fasi del percorso che più ci interessa, quello dalla vigna al bicchiere.

In particolare ci si sofferma, giustamente, sulle varie fasi della produzione sia in vigna che in cantina, mentre molti appassionati curano, spesso in maniera maniacale, anche la conservazione delle loro bottiglie, scegliendo adeguatamente locali, temperatura, esposizione, collocazione, presenza di vibrazioni etc etc etc.
Così facendo si trascura però, a mio parere, una fase intermedia molto importante che è quella del trasporto, ovvero di come la bottiglia arriva dalla cantina del produttore alla nostra.

La mia impressione è che in questa fase si perda spesso l'attenzione per le peculiarità di questo prodotto: corrieri generici e centri di smistamento della GDO, ma anche magazzini di distributori con stoccate migliaia di cartoni non porranno sicuramente l'attenzione dell'appassionato alle temperature, all'umidità del tappo, alle vibrazioni, agli urti, vanificando alla fonte il certosino lavoro successivo sia dei rivenditori più attenti che dei consumatori più appassionati.

E allora come possiamo salvarci da questa evidente contraddizione? Dobbiamo acquistare esclusivamente in Cantina sperando che almeno lì trattino il vino "come le 'ose sante" e poi trasferirlo con cura presso la nostra abitazione? Oppure le ripercussioni di queste imperizie saranno assorbite dal tempo e possiamo non curarcene?

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