martedì 24 agosto 2010

Maremma che barba!(II parte)



Nella stessa sede però Luca Maroni ha affrontato anche due tematiche che mi sembrano molto importanti in prospettiva, anche se soltanto una mi trova d'accordo: ha parlato infatti della questione dei formati e della questione del grado alcolico.
Per quanto riguarda i formati concordo che al più presto sia da promuovere la diffusione di formati spesso snobbati(0,375 l) o la creazione di nuovi formati(0,500 l e 1 l) come già sperimentato, ad esempio, da Fontanafredda con la linea "Valori bollati".
I nuclei familiari e le grandi adunate si vanno assottigliando, gli appartamenti sono sempre più piccoli e se talvolta si arriva a 6 commensali, spesso a 4, ancora più spesso a 2 o si stappa da soli, la classica bordolese sarà spesso eccessiva, e talvolta scarsa con dispendio di soldi e di prodotto.
Altro discorso quello sulla tendenza a creare vini meno alcolici, così da dare spazio al famigerato "frutto", d'accordo anche su questo, ma soltano sui vini che per collocazione geografica o caratteristiche proprie presentino queste caratteristiche; al contrario Maroni suggerisce la "dealcolizzazione" un processo che diminuisce il grado alcolico e per chi, come me, vorrebbe che il vino subisse meno processi possibili, non s'ha da fare.

1 commento:

  1. In un paese conservatore come l'Italia i cambiamenti sono sempre difficili, i formati potrebbero essere ampliati, ma le resistenze, si badi bene non del consumatore, sono sempre tante.
    Per quanto riguarda il grado alcolico sono d'accordo con te. Il grado alcolico non e' una variabile indipendente, e' il timbro del territorio. Se e' vero che grandi vini possono essere fatti con 12% di alcol, e' altrettanto vero che in alcuni territori, es. la Maremma, non e' possibile raccogliere uva matura a quelle gradazioni alcoliche. L'effetto dell'alcol tra una bottiglia di 12% e una di 14% e' di una differenza trascurabile, si tratta di pochi grammi di alcol in piu' per bicchiere (in un bicchiere da 125 ml la differenza tra i due vini sarebbe di 2,5 grammi di alcol in piu'), e se questo si sente durante la bevuta e' perche' il vino non e' ben fatto e non perche' e' troppo alcolico. Secondo me e' un non problema, che viene gonfiato dai media solo perche' oggi e' di moda. Non erano piu' buoni i vini di 15% di alcol, come tanti pensavano anni fa, e non sono migliori quelli di 12%, ogni vino e ogni territorio e' storia a se. Dealcolizzare vuol dire preparare una bibita e non rispettare il vino prodotto in un certo territorio.

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