lunedì 30 agosto 2010
L'altra via della seta.
Premetto che, per Ampeleia così come per le altre aziende citate, non percepisco alcun compenso e i prodotti che recensisco li acquisto personalmente(pagandoli, naturalmente).
La precisazione semprerebbe superflua(vista la mia autorevolezza e il mio prestigio), ma l'ho voluta fare perchè accingendomi a pubblicare il il secondo post(qui il primo) su "Ampeleia" in meno di 20 giorni, il dubbio era legittimo.
Torniamo quindi a Roccatederighi, virtualmente, per assaggiare l'annata 2004 del vino di punta dell'azienda omonima(dopo il 2003): le novità risultano notevoli a iniziare dalla scomparsa del Merlot(30%) che cede il posto a 5 vitigni mediterranei, piuttosto inusuali in questa zona(Alicante, Carignano, Grenache, Mourvedre, Marselan).
Lo schema di base (50% Cabernet Franc, 20% Sangiovese) è costante e si riconosce anche in questa nuova annata una certa continuità con la precedente, in particolare per quanto riguarda la spiccata sapidità, dovuta alla composizione dei terreni e alla vicinanza al mare, e le percezioni di macchia mediterranea particolarmente presenti(rovo, mirto, ginepro).
Rispetto al 2003 sembra passare in secondo piano l'apporto del Sangiovese(le note di sottobosco e humus sono meno evidenti), mentre si avvertono profumi maturi di tabacco e cioccolato.
I frutti scuri in bocca sono ben evidenti e donano piacevolezza, il tannino è particolarmente fine e svolge appieno il suo compito, senza mai essere invadente.
Un prodotto senza dubbio che spicca per piacevolezza e personalità, anche se a questo punto mi incuriosisce ancora di più l'assaggio del Kepos(secondo vino dell'Azienda) che propone, in solitaria, i cinque vitigni sopra elencati, senza la rete del legno piccolo: una bella sfida su cui vi riferirò a breve.
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